25 agosto 2008

La Censura di Tony Zermo

Trasmettiamo una lettera del dott. Antonio Leanza indirizzata a Tony Zermo sul quotidiano "La Sicilia" mai pubblicata:


Alla cortese attenzione del dott. Tony Zermo – La Sicilia


In relazione all’articolo a firma di Tony Zermo su La Sicilia del 21 agosto scorso (pag. 2) in merito al “miracolo della Tunisia” in campo turistico, nel concordare pienamente i contenuti del testo, tenuto conto che la Tunisia rappresenta un efficiente modello di sviluppo che ha fatto della sua più importante vocazione territoriale volano e motore di crescita della propria economia; avverto, pur tuttavia, la necessità di contestare la parte in cui l’estensore dell’articolo apostrofa Bettino Craxi come “latitante”. La Tunisia giustamente rispetta la memoria di Craxi, come si ricorda anche nell’articolo, intestando peraltro in suo onore la via principale di Hammamet.


Come ha detto giustamente Veltroni in una recente intervista, l’Italia “sta cancellando la propria memoria” e , sicuramente, parte importante della storia del nostro Paese l’ha scritta lo statista Craxi, alla cui azione politica prima ed istituzionale poi, negli anni in cui era alla guida del governo del paese come Presidente del Consiglio, ha dato grande impulso alla sua modernizzazione in campo economico e sociale. Inoltre, proprio a Craxi bisogna riconoscere quantomeno il merito per avere salvaguardato e contribuito a rafforzare il ruolo dell’Italia in campo internazionale, che ancora oggi consente al nostro malconcio paese di essere annoverato e riconosciuto quale potenza mondiale, piuttosto che ricordare il leader socialista come mero avanzo di galera!


È facile scrivere i propri ricordi quando si ha una cattiva memoria!


Il Dott. Zermo riferisce nell’articolo di essersi recato in Tunisia ben sei anni addietro, quando invece, contrariamente a quanto dallo stesso erroneamente ricordato, nell’estate 2006 ebbi l’occasione di incontrarlo all’interno di un gruppo di turisti catanesi; in quella circostanza, infatti, non degnò di uno saluto il sottoscritto, nonostante le attenzioni e la cordialità dimostrata dai suoi compagni di viaggio nei confronti della mia famiglia. Sono ancora nitide, infatti, in me le riverenze del dott. Zermo nei confronti di mio padre, quando quest’ultimo, ancora, rivestiva un ruolo politico ed istituzionale di primissimo piano.


E’ proprio questa Sicilia con i suoi “uomini, ominicchi e quaquaraquà” che spinge il sottoscritto, nonostante (e fortunatamente!) ricopra ruoli di responsabilità professionale, ad allontanarsi da questa terra amara che, a volte, sembra condannata ad una spirale di marginalità e subalternità.


Sicuro che il mio intervento non sarà oggetto di pubblicazione porgo cordiali saluti.



Dott. Antonio Leanza

Pubblicato da I Socialisti Autonomisti Catanesi |