29 marzo 2008

A proposito del Tibet

Riportiamo integralmente un'Ansa di poco fa:

IL DALAI LAMA CHIEDE AIUTO ALLA COMUNITA' INTERNAZIONALE
NEW DELHI - Il Dalai Lama ha chiesto da New Delhi "l'aiuto" della comunità internazionale per risolvere la crisi del Tibet. In precedenza il capo spirituale dei buddhisti tibetani aveva pregato per le vittime degli scontri insieme ai rappresentanti di altre religioni in una cerimonia organizzata nella capitale indiana sul luogo della cremazione del Mahatma Gandhi. In una conferenza stampa il Dalai Lama ha detto che il suo popolo "non ha alcun potere salvo la giustizià, la verità, la sincerità ... E' per questo che chiedo alla comunità internazionale di aiutarci".

"Qui - ha proseguito il leader spirituale dei tibetani in esilio - sono impotente , posso solo pregare". "Siamo aperti, aspettiamo - ha aggiunto il Dalai Lama rilanciando i suoi appelli al dialogo con Pechino. Nella preghiera per le vittime degli incidenti dei giorni scorsi, il Dalai Lama aveva accanto rappresentanti indù, musulmani, sikh e centinaia di tibetani. I leader religiosi hanno reso omaggio al Mahatma Gandhi, padre dell'indipendenza dell'India e fautore della non violenza, assassinato nel 1948,. Il Dalai Lama, che vive in esilio in India dal 1959, ha ribadito ieri la sua volontà di dialogo con le autorità di Pechino per mettere fine alla protesta più massiccia dei tibetani degli ultimi venti anni, che ha già causato 19 morti secondo Pechino e 140 secondo le autorità tibetane in esilio. La Cina lo accusa di aver fomentato i disordini allo scopo di sabotare le Olimpiadi di Pechino.

La Cina ha offerto di pagare risarcimenti alle famiglie dei civili che sono morti nelle violenze dei giorni scorsi nel capoluogo tibetano Lhasa e cure mediche gratuite per i feriti, secondo quanto scrive oggi l'agenzia 'Nuova Cina'. Le famiglie dei morti nei disordini tibetani - che le autorità di Pechino li quantifica ufficialmente in 18 mentre per il governo in esilio del Dalai Lama sono almeno 140 - riceveranno ciascuna 200.000 yuan (poco più di 18.000 euro), dice 'Nuova Cina' citando il governo regionale del Tibet.

"Le misure sono finalizzate ad aiutare la gente a ricostruire le loro case e i loro negozi danneggiati nei disordini o a costruirne di nuovi", si legge nell'annuncio. La Cina ha dato la colpa degli incidenti a quella che ha definito la "cricca" separatista del Dalai Lama. Quest'ultimo ieri, nell'offrire dialogo al governo cinese, ha criticato Pechino per aver diffuso sui media di stato "menzogne e immagini distorte", mostrando, dice, solo i cinesi attaccati dalla violenza dei tibetani.

Pubblicato da Brontese |  

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