29 agosto 2007
La Chiesa deve pagare le tasse!?
In questi giorni abbiamo ascoltato il dibattito politico, e non solo, in merito alle vicende dell'unione europea che sarebbe in procinto di indagini per presunti aiuti di stato alle attività che producono reddito legate al Vaticano; secondo l'unione europea una palese violazione della concorenza nel mercato. Non vogliamo certamente entrare nel merito di dispute da antitrust, bensì analizzare la questione di casa nostra nel chiedersi se queste risorse sottratte allo stato siano un'attentato alla laicità dello stato. Nessuno vuole fare marcia indietro agli impegni presi con il concordato, opera dei socialisti, infatti l'otto per mille ne è un esempio, ma sottolineare come l'ici sugli edifici religiosi fonte di reddito, possano essere una risorsa per i comuni che negli ultimi anni hanno subito tagli e che molto spesso sono costretti a tagli di bilancio nei servizi sociali ad esempio, Parlando con un caro compagno, mi proponeva una soluzione interessante; quella di riscuotere l'ici e di destinare gli introiti in un capitolo di bilancio rivolto ai meno fortunati, che spesso nei paesi vengono ignorati perchè non appartengono ad apparati religiosi, con palese discriminazione, non garantendo una gestione "laica" di questi fondi.
Non sapevo questo, ma nel cimitero di Bronte, ad esempio, chi non ha nessuno, non ha diritto ad una degna dimora, ma viene seppellito in fosse comuni. Forse le confraternite religiose, che chiedono sempre soldi agli enti pubblici, si occupano di questi sfortunati? La Chiesa dove? Pensiamo che godono già, di abbastanza privilegi e che una volta tanto bisognerebbe che i comuni possano occuparsi anche loro di chi è dimenticato da Dio! Senza magari chiedersi se questa gente sia cattolica, mussulmana, protestante, buddista, o di altra fede.
Non sapevo questo, ma nel cimitero di Bronte, ad esempio, chi non ha nessuno, non ha diritto ad una degna dimora, ma viene seppellito in fosse comuni. Forse le confraternite religiose, che chiedono sempre soldi agli enti pubblici, si occupano di questi sfortunati? La Chiesa dove? Pensiamo che godono già, di abbastanza privilegi e che una volta tanto bisognerebbe che i comuni possano occuparsi anche loro di chi è dimenticato da Dio! Senza magari chiedersi se questa gente sia cattolica, mussulmana, protestante, buddista, o di altra fede.
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